In un settore alimentare a volte difficile da decifrare, l’etichetta rimane l’unico punto di riferimento affidabile per il consumatore. Tuttavia, non sempre presenta in modo chiaro e comprensibile le informazioni che il pubblico desidera conoscere, causando spesso disorientamento.
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Immagino GS1 Italy, il 94% degli italiani legge con attenzione le etichette dei prodotti. Nello specifico, il 63% ne controlla la scadenza, il 44% ne verifica la provenienza e i luoghi di produzione, il 31% ne monitora i contenuti di grassi e zuccheri e un altro 27% ne esamina i valori nutrizionali.
Per chiarire ogni possibile dubbio, abbiamo pensato di fornirti una guida su come leggere l’etichetta del nostro pacco di pasta, così da sapere esattamente che cosa stai mangiando.
La guida
L’intento di questa guida è quello di illustrare, nel modo più esaustivo possibile, il nostro metodo di lavorazione, nonostante non sia obbligatorio legalmente fornire dettagli così approfonditi.
Il grano: tipologia, provenienza e luogo di molitura
L’etichetta di un pacco di pasta venduto in commercio può talvolta nascondere delle insidie. Capita di trovare la dicitura “grano UE e non UE” che indica appunto la provenienza del grano in maniera generica. C’è da intendere che la materia prima potrebbe provenire da qualunque paese membro o al di fuori dell’Unione Europea senza specificarne le percentuali. Si tratta a parer nostro di una formulazione poco esplicativa per il consumatore.
Noi invece crediamo che la provenienza influisca direttamente sulla qualità del grano, fondamentale per ottenere una pasta di alto livello qualitativo. Per questo motivo, utilizziamo solo ed esclusivamente grano italiano biologico, specificando le regioni di provenienza (Toscana, Umbria, Marche e Sicilia).
Altre informazioni da non sottovalutare e che possono essere equivoche sono le diciture “grano Senatore Cappelli” o “da grani antichi”. Queste espressioni, infatti, non garantiscono sempre che la pasta sia realizzata esclusivamente con grani antichi o con grano Senatore Cappelli. Per questo motivo, sul pacco di pasta Fabbri è esplicitamente indicata la percentuale di ogni tipologia di grano utilizzata. Ad esempio, troverai “pasta 100% Cappelli”, “100% Timilia”, “100% Farro Dicocco” ecc.
Infine, in linea con un Decreto Interministeriale MIPAAF e MISE del 2018, riteniamo essenziale non solo specificare l’origine del grano, ma anche indicare il luogo di molitura. Questo garantisce ai consumatori che il grano venga coltivato in Italia e lavorato in molini italiani, i quali condividono i nostri stessi valori e trattano il prodotto con la massima cura, attraverso una lavorazione lenta ed attenta.
Tipologia di pasta e metodo di essiccazione
Come previsto dalla legge, è essenziale specificare se la pasta è raffinata, di semolato (semintegrale) o integrale, al fine di fornire ai consumatori informazioni chiare e trasparenti sulle caratteristiche del prodotto. Questo aiuta i clienti a scegliere la pasta più adatta alla loro dieta. In generale, sia la pasta integrale che quella di semolato contengono una maggiore quantità di fibre, sali minerali e vitamine rispetto alla pasta raffinata.
Noi del Pastificio Artigiano Fabbri, per dimostrare il nostro impegno nel preservare le proprietà del grano selezionato, indichiamo in maniera chiara e non interpretativa la temperatura e le ore di essiccazione impiegate durante la lavorazione. La nostra pasta richiede infatti un periodo di essiccazione compreso tra le 72 e le 144 ore (da 3 a 6 giorni) a una temperatura inferiore ai 38°C, che permette di salvaguardare le caratteristiche organolettiche (sapore, aromi, consistenza) e di cottura.
Informazioni ulteriori per una maggiore consapevolezza
Poiché produciamo un prodotto artigianale e non standardizzato, noterete spesso sull’etichetta l’indicazione di un range di tempo di cottura della pasta. Questo perché la crescita del grano è influenzata da fattori climatici e dal tipo di terreno, determinando una variabilità nella semola ottenuta e, di conseguenza, nella pastificazione. Come per il vino, la qualità della pasta dipende anche dalla qualità della raccolta del grano.
La nostra pasta è un prodotto “vivo”, sano, artigianale e va conservato in modo adeguato. Scriviamo sulla nostra etichetta di conservare la pasta in un luogo fresco e asciutto, con una temperatura inferiore ai 18°C e un’umidità relativa del 65%. Se in casa queste condizioni non sono sempre attuabili, è preferibile conservarla in frigorifero.
Infine, vorremmo sottolineare che l’artigianalità si percepisce non solo dagli aspetti sopra menzionati, ma talvolta anche dall’irregolarità del formato, del taglio e del colore della pasta. Siamo un piccolo pastificio storico, dove l’intera produzione e il confezionamento (inclusa l’applicazione manuale delle etichette) avvengono nella nostra unica sede, situata nella piazza centrale di Strada in Chianti, dove cinque generazioni fa tutto è cominciato e dove tutto è rimasto esattamente così com’era un tempo.
Conclusione
Leggere attentamente l’etichetta della pasta è un gesto semplice ma veramente importante per fare una scelta consapevole e acquistare un prodotto di qualità.
Le informazioni presenti sull’etichetta, come la provenienza del grano, il luogo di molitura, il metodo di lavorazione e di essiccazione, ti permetteranno di scegliere la pasta giusta per le tue esigenze, di supportare, valorizzare la tradizione e la passione dei pastifici artigianali.